Il teorema di Pitagora è un risultato fondamentale della Geometria Piana che stabilisce una relazione cruciale tra i lati di un triangolo rettangolo. Secondo il teorema, nel contesto di un triangolo rettangolo, il quadrato della lunghezza dell’ipotenusa è uguale alla somma dei quadrati delle lunghezze dei due cateti. In altre parole, possiamo esprimere il teorema come: i2 = c12 + c22.
Il teorema di Pitagora ha un’applicazione estremamente ampia, e pertanto è un concetto di grande rilevanza per gli studenti delle scuole medie e superiori, ma può essere utile a chiunque sia interessato alla Geometria. Questa lezione approfondirà l’enunciato del teorema, spiegando anche come si traduce nelle famose formule associate, nonché le loro versioni inverse.
Al fine di offrire una comprensione completa, presenteremo una dimostrazione chiara e facilmente comprensibile del teorema, illustrando inoltre l’applicazione pratica attraverso diversi esempi. Infine, vi indirizzeremo a una pagina dedicata a esercizi e problemi risolti per consolidare la vostra comprensione.
Cosa afferma il teorema di Pitagora?
L’enunciato del teorema di Pitagora può sembrare di scarso utilizzo pratico e nel calcolo, almeno nella sua formulazione originaria. Tuttavia, in realtà si traduce in tre formule fondamentali per il triangolo rettangolo. Il teorema di Pitagora afferma che, all’interno di un triangolo rettangolo, il quadrato costruito sull’ipotenusa è equivalente alla somma dei quadrati costruiti sui due cateti. Questa formulazione rappresenta l’essenza del teorema di Pitagora.
Il Teorema di Pitagora: Definizione e Interpretazione Geometrica
Per comprenderne il significato, consideriamo un triangolo rettangolo ABC con l’angolo retto in A. Indichiamo l’ipotenusa (il lato opposto all’angolo retto) con “i” e i due cateti con “c1” e “c2”. Su ciascun lato del triangolo costruiamo un quadrato con il lato corrispondente come base.
L’ interpretazione geometrica del teorema di Pitagora è la seguente: l’area del quadrato Q costruito sull’ipotenusa “i” è uguale alla somma delle aree dei quadrati Q1 e Q2 costruiti sui cateti “c1” e “c2”. In formula:

Area(Q) = Area(Q1) + Area(Q2)
Ricordando che l’area del quadrato si ottiene elevando al quadrato la misura del lato, possiamo enunciare il teorema di Pitagora utilizzando la seguente formula:
i2 = c12 + c22
Tale relazione tra i lati ci permette di ricavare velocemente le formule inverse del teorema di Pitagora, cioè le formule che esprimono le aree dei quadrati costruiti sui cateti in termini dell’area del quadrato costruito sull’ipotenusa:
Area(Q1) = i2 – Area(Q2)
Area(Q2) = i2 – Area(Q1)
Ora, concentriamoci sul calcolo delle misure dei lati. Per ottenere delle formule utili nella risoluzione dei problemi, estraiamo la radice quadrata nelle precedenti uguaglianze:
i = √(c12 + c22)
c1 = √(i2 – c22)
c2 = √(i2 – c12)
Da qui si deduce facilmente che, conoscendo le misure di due lati di un triangolo rettangolo, è possibile calcolare direttamente la misura del terzo lato.
Dimostrazione del Teorema di Pitagora
Esistono numerose dimostrazioni del teorema di Pitagora (e non stiamo esagerando!).
Dimostrazione del teorema di Pitagora
Il teorema di Pitagora è uno dei principali teoremi della geometria. Qui forniremo una dimostrazione del teorema che riteniamo essere sufficientemente rigorosa. Questa dimostrazione è spesso proposta alle scuole superiori, ma gli studenti delle scuole medie possono saltarla e passare direttamente all’esempio successivo.
Per cominciare, disegniamo un triangolo rettangolo ABC con l’angolo retto in A. Su ciascun lato del triangolo, costruiamo un quadrato. Successivamente, tracciamo l’altezza AK relativa all’ipotenusa (quella che parte dal vertice A) e la prolunghiamo fino a incontrare il lato del quadrato nel punto L, come mostrato nella figura.
Per dimostrare il teorema di Pitagora , consideriamo il quadrato BCDE relativo all’ipotenusa. Questo quadrato può essere diviso in due rettangoli, chiamati R1e R2, come segue:
- Il rettangolo R1 ha per base BK, che rappresenta la proiezione del cateto c1 sull’ipotenusa, e come altezza BE, che coincide con la misura dell’ipotenusa i.
- Il rettangolo R2 ha per dimensioni KC, che rappresenta la proiezione del cateto c2 sull’ipotenusa, e CD, che ha la stessa lunghezza dell’ipotenusa i.
Secondo il primo teorema di Euclide, il quadrato costruito su un cateto è equivalente al rettangolo che ha come dimensioni l’ipotenusa e la proiezione del cateto sull’ipotenusa. Quindi, possiamo stabilire le seguenti relazioni:
Area(Q1) = Area(R1)
Area(Q2) = Area(R2)
Se sommiamo membro a membro le due espressioni precedenti, otteniamo:
Area(Q1) + Area(Q2) = Area(R1) + Area(R2)
La somma delle aree dei due rettangoli è uguale all’area del quadrato BCDE, che corrisponde all’area del quadrato costruito sull’ipotenusa. Questo dimostra il teorema di Pitagora .
Esempio di Applicazione del Teorema di Pitagora
Consideriamo un triangolo rettangolo ABC, con l’angolo C come l’angolo retto. Sappiamo che la lunghezza dell’ipotenusa AB è di 5 centimetri e del cateto AC è di 3 centimetri. Vogliamo calcolare la misura del cateto BC.
Svolgimento:
Non conosciamo quale cateto sia il maggiore e quale sia il minore, ma ciò non rappresenta un problema. Possiamo utilizzare una delle due formule seguenti per calcolare il cateto:
cateto = √(ipotenusa^2 – altro cateto^2)
Applicando la formula, otteniamo:
BC = √(AB^2 – AC^2) = √((5 cm)^2 – (3 cm)^2) = √(25 cm^2 – 9 cm^2) = √(16 cm^2) = 4 cm
In questo modo, abbiamo non solo determinato la misura del cateto BC, ma anche identificato quale dei due cateti è il maggiore.
Inverso del Teorema di Pitagora
Oltre al Teorema di Pitagora , è molto utile ai fini pratici anche l’inverso del Teorema di Pitagora. L’enunciato del teorema inverso è il seguente: se in un triangolo qualsiasi con lati a, b, c vale la relazione a^2 + b^2 = c^2, allora il triangolo è rettangolo. L’inverso del Teorema di Pitagora è quindi utile per determinare se un triangolo di cui conosciamo le misure dei lati è rettangolo o meno.
Esempio di Applicazione dell’Inverso del Teorema di Pitagora
Dato un triangolo ABC con lati di misura 3, 4, 5 decimetri, vogliamo stabilire se il triangolo è rettangolo e, in caso affermativo, specificare quale dei tre lati è l’ipotenusa.
Svolgimento:
Calcoliamo il quadrato di ciascun lato del triangolo:
AB^2 = 5^2 = 25
BC^2 = 3^2 = 9
AC^2 = 4^2 = 16
Ora verifichiamo se la somma di due di questi valori è uguale al terzo. In questo caso, abbiamo:
AC^2 + BC^2 = 16 + 9 = 25 = AB^2
Poiché la relazione a^2 + b^2 = c^2 è verificata, possiamo concludere che il triangolo ABC è rettangolo. L’ipotenusa corrisponde al lato AB di misura 5 decimetri.
Il Teorema di Pitagora e i Triangoli Rettangoli
Il Teorema di Pitagora è un principio fondamentale nella geometria, che stabilisce una relazione tra i lati di un triangolo rettangolo. Secondo il teorema, la somma dei quadrati delle lunghezze dei due cateti è uguale al quadrato della lunghezza dell’ipotenusa.
La relazione del Teorema di Pitagora
Esaminando un triangolo rettangolo, dove i due cateti misurano rispettivamente c₁ e c₂, l’ipotenusa sarà rappresentata da i. Pertanto, possiamo esprimere la relazione del Teorema di Pitagora come:
i² = c₁² + c₂²
Questa equazione fornisce una connessione cruciale tra i lati di un triangolo rettangolo e costituisce una base per la risoluzione di molti problemi geometrici.
Terna Pitagorica e Triangoli Isosceli

Un’interessante caratteristica dei triangoli che soddisfano il Teorema di Pitagora è che i loro lati formano una terna pitagorica . Ciò significa che le lunghezze dei lati del triangolo possono essere rappresentate da numeri interi che soddisfano la relazione del teorema. Ad esempio, nel caso del triangolo dell’esempio, i lati misurano 9, 12 e 15 decimetri, formando una terna pitagorica.
Il Teorema di Pitagora è anche ampiamente utilizzato nella risoluzione dei problemi che coinvolgono i triangoli isosceli . Infatti, in un triangolo isoscele, l’altezza relativa alla base divide il triangolo in due triangoli rettangoli. Questa proprietà semplifica notevolmente il calcolo delle dimensioni dei lati e degli angoli dei triangoli isosceli.